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Alla Biennale di Venezia 2017, il film di Wiseman sulla Nypl

“La cultura è uno strumento dinamico. Evolve. Si adatta. Muove le persone, le cambia. E cambiando le singole persone, cambia l’intera società. Fare cultura oggi, mostra Wiseman, significa accrescere competenze, consapevolezza, coraggio. Significa attivare relazioni, ampliando l’accesso a categorie finora escluse dai consumi culturali. La cultura è strumento di emancipazione e di crescita individuale e collettiva. Per ottenere questi obiettivi, la solitudine dell’abitante della metropoli non basta. Non basta nemmeno l’autosufficienza narcisistica dell’internauta.

La biblioteca è lo spazio fisico – ma sono soprattutto le persone preparate, appassionate, curiose – in cui la cultura può accadere. Nelle biblioteche si combatte una grande guerra, che viene però vinta soprattutto grazie alle piccole battaglie, a una guerriglia costante, giorno per giorno, quartiere per quartiere. Libro dopo libro, pagina dopo pagina. E questa guerra si vince anche e prima di tutto fuori dai libri, ma a partire dai libri, là dove un tempo sembrava che ci fossero soltanto libri.”

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Una biblioteca che sta in un cassetto

Portare centinaia o migliaia di libri nei paesi in via di sviluppo può essere difficoltoso sia da un punto di vista logistico che economico.
La logistica per la costruzione di una biblioteca cartacea prevede una moltitudine di vincoli che spesso sono insormontabili per piccole realtà con un budget limitato.

Realizzare invece una biblioteca elettronica richiede uno sforzo strutturale ed economico molto contenuto. Il materiale necessario è un pc, un numero a scelta di e-reader e un responsabile adeguatamente formato per gestire il sistema e il prestito.

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Otto punti sulla biblioteca del domani

In varie parti d’Italia c’è già chi si interroga sulle sfide a cui dovrà rispondere la biblioteca del domani, anche in riferimento a specificità territoriali.

Così fanno le città di Melegnano, Carpiano e San Zenone con il progetto Ti faccio il filo.

A Melegnano, in particolare, hanno elaborato un “manifesto di idee” rispetto alle caratteristiche che dovrà avere la biblioteca nel futuro.

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Spazi permeabili tra lettura, gioco, arte

Quanto conta il modo in cui è progettato lo spazio della biblioteca nell’uso (o nell’abuso) che le persone ne fanno? Ci sono biblioteche che si inseriscono in un disegno in cui lettura, gioco, creatività, intrattenimento hanno la possibilità di combinarsi in equilibri variabili, andando incontro agli interessi degli utenti.

Spazi da vivere e da abitare in modo molteplice e aperto. La biblioteca Dokk1 di Aarhus (Danimarca) sembra uno di questi spazi…

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Antonella Agnoli e la biblioteca come “pronto soccorso culturale”

Antonella Agnoli è stata pioniera di una nuova idea di biblioteca pubblica e ha contribuito a progettare alcune delle più belle e innovative biblioteche italiane sorte negli ultimi anni.

Secondo lei la biblioteca, così come la scuola, è uno di quesi servizi fondamentali per costruire un paese democratico e dare la possibilità a tutti di avere non solo lo stesso accesso alle informazioni, ma anche la stessa competenza nell’accesso alle informazioni.

Lo leggiamo qui in un’intervista recente.

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