Abbiamo immaginato insieme le biblioteche di domani e ci sono piaciute.
Sabato 13 maggio al Nuovo Centro Rogers di Scandicci, responsabili di biblioteche, bibliotecari, utenti, amministratori e cittadini interessati al tema si sono ritrovati per l’ultimo evento pubblico di Quando dico biblioteca.
Spazi, politiche culturali e architettura dell’informazione: questi i temi chiave su cui si è articolato il confronto.
Dopo i saluti istituzionali dei rappresentanti dei tre Comuni che hanno patrocinato il progetto – Sandro Fallani, Sindaco di Scandicci; Irene Padovani, Assessore alla Cultura del Comune di Calenzano e Tommaso Sacchi, responsabile della Segreteria Cultura del Comune di Firenze – sono iniziati i lavori “a ritmo” di Crowdlab.
Prima la restituzione del lavoro svolto nei primi due capitoli del percorso: i risultati del questionario somministrato agli utenti delle tre biblioteche caso studio del progetto – La Biblioteca di Scandicci, biblioteca CiviCa di Calenzano, biblioteca delle Oblate di Firenze; le parole dalle interviste ai testimoni privilegiati e dai focus group con associazioni, categorie economiche e portatori di interesse e i temi discussi dai bibliotecari nell’Open Space Technology.
Poi il confronto tra gli ispiratori della giornata e i partecipanti. Ha aperto Raffaella Magnano, architetto specializzato in biblioteche e musei; poi Sergio Conti, esperto del settore beni culturali e biblioteche e ha concluso Andrea Zanni, presidente di Wikimedia Italia. Le loro analisi e le indicazioni su buone pratiche ed esperienze hanno stimolato il pubblico a formulare domande collettive per approfondire gli aspetti più rilevanti dei tre temi trattati.
Tra un countdown e l’altro, la mattinata si è sviluppata in un clima attento e denso di informazioni: i partecipanti, divisi in gruppi, a conclusione di ogni intervento si sono confrontati e hanno condiviso e formulato domande puntuali e stimolanti. Dal ruolo della biblioteca digitale senza confini alla partecipazione attiva nella creazione di contenuti; dall’utilizzo degli spazi attraverso l’educazione alla creazione di condizioni affinché siano fruibili per tutti; dal ruolo della biblioteca inserita nella comunità locale con funzioni educative all’organizzazione degli spazi per favorire comunicazione e polifunzionalità.
Interventi e confronti che, da diverse prospettive, mettono in luce l’importanza del servizio pubblico offerto dalle biblioteche di pubblica lettura e le innumerevoli potenzialità attivabili dentro e tramite queste: un luogo da preservare come attore importante nella rete culturale e formativa per oggi e per domani e che pare proprio voler raccogliere la sfida di assumerne una centralità.
Al termine della mattinata si è quindi chiuso il terzo e ultimo capitolo del percorso, che ha ha voluto rendere la discussione e il confronto quanto più possibile inclusivi e partecipati. Ma nel post scriptum di Francesca Caderni, presidente di EDA Servizi, si legge il desiderio e la volontà di un sequel…!